Sono passate già un po’ di settimane da quando tutto il direttivo di ASO, insieme a don David, un sabato mattina ha partecipato ad un convegno organizzato dal CSI dal titolo: "Il “don” e gli allenatori: come vincere insieme la sfida educativa”.
A distanza di qualche settimana proviamo a ritornare alle relazioni ascoltate, per condividerne gli spunti più significativi.
Il convegno è iniziato con il saluto e il ringraziamento di Franco Stucchi, vicepresidente del CSI Milano, e il nostro Alessandro Raimondi, in veste di consigliere provinciale con delega alla pastorale e sport che ha introdotto i lavori, dando il benvenuto a Mons. Pierantonio Tremolada e don Samuele Marelli.
Ai due ospiti il nostro Alessandro ha chiesto di offrire alcune riflessioni sul rapporto tra sport e oratorio, la cui dialettica non è mai scontata e semplice, ma di grande importanza per cercare di cogliere con successo la sfida di educare alla vita i ragazzi, in oratorio.
I due relatori non si sono certo tirati indietro di fronte all’invito e hanno fornito una serie di interessanti spunti per la nostra pratica quotidiana. Vediamoli.
Monsignor Tremolada ha dichiarato il proprio desiderio di assistere ad un dialogo costante tra i don degli oratori e i dirigenti sportivi, nella convinzione che questo dialogo possa contribuire a costruire una
Pastorale dei volti più che delle strutture, nella direzione indicata dal Papa di una Chiesa pìù missionaria, capace di andare incontro alla gente, anche grazie allo sport.
Il Vescovo ausiliare ha sottolineato come lo sport rappresenti un modo con cui avere a cuore il desiderio forte di vita che i ragazzi provano, e chi si fa carico di questo compito è senza ombra di dubbio un educatore. Mons. Tremolada, durante il suo intervento ha spiegato quali sono i tre passi fondamentali che rendono lo sport educativo: passione, impegno e buone relazioni. Solo coniugando questi elementi lo sport diventa una bella esperienza da vivere e l’oratorio il luogo capace di offrire un orizzonte a tutto questo, diventando la casa che accoglie i ragazzi, grazie ad educatori ed allenatori nel cui volti si riflette il volto di Gesù.
Il secondo relatore, Don Samuele Marelli, ha iniziato l'intervento dichiarando la propria gratitudine per chi promuove lo sport in oratorio.
Lo sport, ha affermato il direttore della FOM, è per i nostri oratori una grande risorsa, a patto che sia ben curata, con intelligenza e consapevolezza e la figura dell'allenatore è decisiva perchè fortemente educativa, in quanto è una persona che tenta con lo sport di insegnare la bellezza.
Don Samuele ha continuato il suo intervento, sottolinenando come ai tanti allenatori che si prendono cura dei nostri ragazzi vanno chieste tre cose importanti:
- la consapevolezza di essere educatori.
- il coraggio di mettersi in gioco, non per ottenere risultati sportivi ma per sostenere il desiderio di vivere con gioia dei nostri ragazzi
- la capacità di comprendere che l’allenatore non è al servizio della propria squadra, ma è parte di una società sportiva di oratorio che crede nello stile della comunità educante.
Infine, don Samuele ha voluto concludere il proprio intervento ricordando che la comunità deve esprimere una cura pastorale particolare nei confronti degli allenatori, perchè vanno sostenuti nel loro ruolo delicato di educatori. Le società sportive, in collaborazione con il don dell'oratorio, devono quindi proporre, nell’arco della stagione sportiva, momenti di formazione spirituale e pedagogica specifici per gli allenatori e anche lo spazio per incontri individuali. Perchè chi si mette in gioco come allenatore, al servizio del desiderio di vita dei ragazzi, va sostenuto con convinzione.
Articolo di Andrea Brizzolari, uscito su Voce Amica di Aprile 2017